I bambini della scuola primaria del II Istituto comprensivo “Falcone- Borsellino” di Cassibile ieri si sono confrontati sull’ampio tema della pace.
Una riflessione allargata sul ruolo e sulla funzione delle tradizioni religiose in favore del dialogo, della pace e della libertà.

La religione, qualunque essa sia, tende a permeare ogni dimensione dell’esistenza, sia gli aspetti più personali sia quelli legati alla sfera politica e sociale. Con l’effetto, tra gli altri, di favorire la formazione di gruppi sociali, tra le componenti più rilevanti della società civile che contribuiscono a definire l’identità di un popolo e a influenzare le relazioni tra i Paesi. La manifestazione che si è svolta nel plesso di via degli Ulivi è stata preparata e organizzata dal maestro di religione, il diacono Carmelo Ficara che si è impegnato affinché tutti i maggiori rappresentanti delle varie religioni fossero presenti durante questo momento di condivisione e riflessione e portassero un proprio messaggio per questi bambini. Tra gli intervenuti alla giornata: Padre Salvatore Arnone, L’Iman in rappresentanza dei musulmani, il  Pastore Evangelico Carmelo Cancilla, Aleandro gange per i Buddisti in collegamento da remoto e Il capo Rabbino di Roma Riccardo Di Segni. Ognuno di loro dopo l’intervento ha acceso un cero come simbolo di pace. Segno tangibile di questa giornata una raccolta alimentare a sostegno delle famiglie più bisognose, radunata sotto un albero di ulivo che sarà piantato nel giardino della scuola come promessa d’impegno ad essere strumenti di pace e per l’integrazione e non di discordia e divisione. Gli alimenti raccolti sono stati portati nella parrocchia San Giuseppe di Cassibile e affidati a Padre Arnone che provvederà a distribuirli alle famiglie meno abbienti del paese, il parroco in occasione oggi di un’altro momento importante che ha visto gli orchestrali della scuola secondaria impegnati in un concerto di Natale ha così detto ai ragazzi: “Ieri mi son fatto un bagno nella Pace. Gli alunni delle elementari hanno cantato, profetizzato e dipinto l’arcobaleno della pace e insieme a loro ho sognato. Avere un sogno vuol dire avere un futuro, un fuoco che brucia dentro il cuore. Lasciare perdere i sogni alla fine equivale a dare spazio alla cenere e non coltivare più il fuoco”.

Stefania Calanni