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11
Set

Un concerto da “ non ricordare”: accoglienza poco gradevole nei confronti anche di ragazzi diversamente abili

Inviato il in La rubrica
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Una lunga e dettagliata email quella che la nostra lettrice inoltra in redazione dopo qualche giorno dall’invio agli organizzatori del concerto degli Articolo31 tenutosi lo scorso primo settembre alla Villa Bellini di Catania. Un’email dalla quale si evince l’amarezza e la delusione di questi ragazzi per l’accoglienza subita.



Non solo Ernestina, la ragazza in questione, non può usufruire del suo Pass per il backstage, ma addirittura viene assalita verbalmente da un tizio del servizio d’ordine che si spaccia per l’organizzatore dell’evento, che l’accusa di non dire il vero in quanto quel pass non esiste e chiede insistentemente dove l’avesse preso. La ragazza continua a rispondere di averlo preso alle casse ma per lei e il suo amico Francesco, diversamente abile, questa sorta di stolkeraggio continua.
<< comunque io volevo solo capire quando e dove dovevo dirigermi per entrare al backstage, e lui prontamente e sempre con fare molto arrogante 'ma tu cosa ci devi fare al backstage?
Scusate, ma che domande sono? Ma lui pensa che la gente va al concerto per vedere lui e farsi insultare?>> scrive Ernestina in questa email di protesta e continua il suo racconto:
<<lo lascio parlare e me ne vado verso il pit visto che nel frattempo mi avevano scavalcata decine e decine di persone facendomi perdere il posto. E incontro il mio amico Francesco visibilmente irritato in quando lui e la sua accompagnatrice erano stati obbligati a percorrere tutta la Villa su strada dissestata, tra terra e pietre, in quanto non era stata nemmeno prevista una pedana su cui farli passare, ma soprattutto non era stata prevista una postazione destinata a loro! E avrebbero dovuto vedere il concerto dietro la transenna che divide il Pit dal palco, proprio davanti alla cassa per spaccarsi le orecchie. Dacché lui ed altri disabili, tra cui un uomo che accompagna il suo bambino, decidono di prendersi la responsabilità di seguire il concerto sul prato insieme a noi.
Ecco arrivare lo stesso tizio che con fare malandrino, presentandosi sempre come l'organizzatore dell'evento, ora immaginatevi la scena... Con faccia perennemente arrabbiata inveisce contro TUTTI senza motivo, gesticolando continuamente con il suo braccio sempre in alto...capite bene che la scena rimanda a ricordi poco piacevoli e molto dittatoriali..
In ogni caso, questo inizia, sempre con fare molto aggressivo ad urlare contro i due disabili dicendo che devono mettersi dietro la transenna. Al suo ennesimo dire 'io sono l'organizzatore ed io dico quello che dovete fare!' io chiedo come un organizzatore possa prima non conoscere il motivo per cui esistano dei pass per il backstage e dopo non aver pensato ad una adeguata sistemazione per i disabili ed anche ad una passerella per permettere loro di poter meglio raggiungerla.
Alle mie domande, rivolte sempre con molta educazione, questo personaggio inizia a dire che io devo farmi i fatti miei e che 'lui', riferendosi al mio amico disabile, non ha bisogno di avvocato difensore, poi inveisce contro tutti i ragazzi attorno che prendevano le nostre difese e inizia a minacciarli di prendere provvedimenti.>> Ed ecco che dopo poco alla ragazza arriva un messaggio nel cellulare da parte di altri amici che avevano il suo stesso pass e che erano già entrati, allorché Ernestina cerca in qualche modo di recuperare la sua serata e portarsi a casa qualche bel ricordo del suo gruppo musicale preferito e chiede ad un ragazzo della sicurezza di accompagnarla nel backstage, se non fosse che sempre il personaggio in questione la riblocca facendo un’altra sceneggiata davanti a tutti i presenti. <<… mi aggredì verbalmente, dicendo che non mi faceva passare perché mi aveva già conosciuta quando, mi sono fatta fatti che non erano miei, intromettendomi nella discussione con un disabile '!
Dico 'guardi che erano fatti miei perché è mio amico' e lui continuando ad inveire contro di me diceva qua, ti devi sedere qua, ora ti faccio stare qua ed entri quando dico io, no che ti fai i fatti che non ti riguardano sempre davanti a tutti, la gente che guardava e lui con questo braccio in aria come in tempo di dittatura! Chiedo al ragazzo che mi ha accompagnata di dire lui stesso che io ero insieme al ragazzo disabile in questione, al suo “si, sono insieme” il personaggio gli urla di andare via e farsi gli affari suoi, poi si avvicina a me e a bassissima voce mi dice “non sapevo che eravate venuti insieme, questo cambia le cose” No, non ci sto, tu prima ti permetti di umiliare pubblicamente una donna, e poi quelle che potrebbero sembrare delle scuse me le fai a bassa voce per non farti sentire da nessuno?>>

<<Morale della favola, ormai visibilmente provata, nervosa e schifata da tutto ciò me ne vado con gli occhi gonfi di lacrime di rabbia e la testa che mi scoppiava, senza poter usufruire di nessun pass! Nel frattempo i miei amici disabili venivano rispediti sotto il palco, accanto alla cassa e con i tralicci davanti alla faccia, ad ascoltare un concerto assordante senza vedere nemmeno chi ci fosse sopra il palco!
Ho girato tantissime città, visto mille concerti, mai trovato una simile situazione di degrado, di disorganizzazione e soprattutto trattati a pesci in faccia dopo aver sborsato soldi.
Tutto questo solo perché volevamo passare una serata serena e divertirci....cosa che non è stata per niente possibile!!!

Con rispetto (quello che non è stato portato a noi!)
Porgiamo ugualmente Distinti Saluti

Ernestina Campo e Francesco Boccadifuoco

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